Descrizione
Il periodo estense segnò un'influenza significativa sull'abitato di Costa e sul territorio circostante. Iniziò con la menzione del toponimo "Costa" nel 1146, quando il marchese Fulcone d'Este donò una parte del territorio al monastero di San Benedetto di Lairone di Murano. Tuttavia, questa donazione fu contestata dal monastero benedettino di Pomposa, portando a una concessione di pesca libera agli uomini di Pomposa e di San Cipriano di Murano sulla "costa" di un lago nel territorio.
Tra il 1163 e il 1167, grazie alle decime concesse ai benedettini dal vescovo di Adria, Vitale Milanese, venne edificata una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, consolidando ulteriormente l'influenza ecclesiastica nella regione.
L'ufficializzazione dell'influenza estense arrivò nel 1194 quando l'imperatore Enrico VI nominò conte Azzo VI, confermando così il controllo estense sulla regione per quasi tre secoli. Tuttavia, nel XV secolo, iniziò la contesa con la Repubblica di Venezia, che si espandeva verso la terraferma e che culminò nella Guerra del sale.
Il periodo veneziano iniziò nel 1482, quando i Veneziani annetterono definitivamente Rovigo e i suoi territori alla Serenissima. Tranne la parentesi della Lega di Cambrai (1508-1511), Venezia mantenne il dominio su Rovigo per circa tre secoli. Il territorio di Costa fu descritto come una "villa bellissima" da Marin Sanudo nel 1483 durante i suoi viaggi nella terraferma veneta.
Durante il periodo medievale, l'economia, la vita civile e religiosa di Costa prosperarono grazie alla presenza dei monasteri benedettini e dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Tuttavia, la rottura della Malopera del 1438 portò a un cambiamento significativo nell'aspetto del corso d'acqua e del territorio circostante.
Costa seguì le sorti della Repubblica di Venezia fino alla sua caduta nel 1797, quando le truppe francesi di Napoleone Bonaparte invasero la regione, occupando la terraferma fino ai margini della laguna.